giovedì 7 maggio 2009

Notizie dalla Fraternità di Anzio


Ci sono notizie che ci giungono anche da altre Fratenità, come questa, che proviene da quella di  Anzio (RM) per ricordare il suo 115° della sua costituzione, inviata dal nostro fratello Adriano, sempre dedito a diffondere l'esempio, la semplicità e l'umiltà di San Francesco  con tutti i mezzi a sua disposizione, compreso internet.

Adriano scrive:

ORDINE FRANCESCANO SECOLARE

LA FRATERNITA' DI ANZIO RICORDA IL 115° DELLA SUA COSTITUZIONE


La locale Fraternità dell’Ordine Francescano Secolare, (allora T.O.F), venne costituita dal P. Emanuele Alonge il 2 maggio 1894 presso i locali della Parrocchia dei SS. Pio e Antonio, canonicamente retta -fin dall'inizio - dai frati minori conventuali. Dagli atti conservati presso l’Archivio Parrocchiale, risultavano iscritte, nella seconda metà di quello stesso anno, le consorelle: Salustri Amalia – Salustri Celeste – Schicchi Concetta – Sirletti Cecilia – Sirletti Chiara. Il 28 ottobre 1895, dopo il previsto periodo di noviziato, le sopra nominate furono ammesse alla professione, nel corso di una solenne celebrazione religiosa.

L’attività di queste terziarie iniziò ben presto a dare i suoi frutti e nuove adesioni e professioni non tardarono ad arrivare; si costituiva così un bel gruppetto dedito oltre che alla preghiera, ad intraprendere iniziative concrete di assistenza, sia religiosa che materiale, per gli abitanti. La povertà, la mancanza di adeguate strutture sociali di sostegno e recupero per i più bisognosi, divennero ancor più pressanti nel periodo della prima guerra mondiale. Per dare conforto e  solidarietà  le nostre terziarie, i francescani conventuali e le suore della carità (le indimenticabili e care “ suore cappelloni” – così chiamate con riferimento al loro copricapo) misero in piedi una mensa popolare presso l’allora Asilo S. Giuseppe.

Intanto, sentendo forte e vivo lo spirito del Serafico Padre, nell’anno 1904 era stata eretto presso la Parrocchia SS. Pio e Antonio un altare dedicato a S. Francesco di Assisi. Il costo complessivo dell’opera, stimato in Lire 2.175 fu sostenuto: quanto a L. 200 dal P. Generale Lorenzo Caratelli, con L. 400 dai Principi di Sarsina e per la parte restante dai fedeli di Anzio. Numerosi sono stati i Sacerdoti che con particolare impegno e capacità hanno sostenuto e guidato le attività e la religiosità della locale Comunità Terziaria. Alcuni di essi hanno fatto la storia oltre che della Parrocchia, anche della stessa città costituendone, per lunghi decenni, il punto di riferimento per tutti e per ciascuno.

Come non ricordare l’opera del P. Leone Turco che assunse il possesso canonico della Parrocchia il 15.10.1901 e che rimase sempre attivo ed operoso in Anzio fino alla sua morte avvenuta il 7 agosto 1953 all’età di 79 anni? Ed il P. Antonio Ingolotti ( nato a Sassari 4.11.1889) che insieme al P. Massimei chiese ed ottenne durante lo sfollamento di non essere diviso dal resto della popolazione anziate per continuare la sua opera di apostolato tra "il gregge che il Signore gli aveva affidato". Lo ricordiamo per la sua assoluta serietà, per la dirittura morale, ma soprattutto per la forte carica ascetica che portava con sé; è stato il confessore e l’educatore di più generazioni di anziati.

E come non fare una doverosa memoria del P. Vincenzo Vendetti ( nato a Cave 2.7.1912)? Parroco dal 1947 al 1979 e più volte Ministro della Provincia Romana dei Frati Minori Conventuali, egli fu uno dei principali artefici della rinascita di Anzio che, usciva dalla guerra lacerata nel suo tessuto sociale, con un patrimonio edilizio gravemente danneggiato dai continui bombardamenti correlati alle operazioni belliche dello sbarco anglo-americano che avvenne proprio in Anzio e nella vicina Nettuno il 22 gennaio 1944. In una città, colpita nei suoi affetti più cari dalla violenza della guerra e dalla perdita di tante vite umane, profondamente prostrata, l'azione, l'apostolato e l'esempio di P. Vincenzo furono di sprone per tutti. Della sua opera instancabile, rimangono i "gioielli preziosi": la casa di riposo per anziani “La Francescana”, e la quasi totalità delle Chiese locali (ora quasi tutte divenute Parrocchie) erette per suo interessamento e con caparbia determinazione nonostante le intuibili difficoltà economiche e spesso politiche. Per la sua opera instancabile al servizio della Chiesa e del popolo, il 18 novembre 1984 gli fu conferita la cittadinanza onoraria di Anzio; dopo la sua morte, gli è stata intitolata un’importante piazza al centro della città (Largo P. Vincenzo Vendetti).

Accanto a queste figure veramente francescane che con tanta benevolenza ed attenzione hanno assistito e guidato la vita della locale Fraternità, proponendo con la parola e con l’esempio lo stile di vita di S. Francesco, vogliamo ricordare ancora i Minori Conventuali: P. Gerolamo Garretti – P. Giuseppe Fagiolo – P. Giuseppe Nardi – e quanti altri ancora hanno onorato, in quel contesto, il loro impegno sacerdotale. La loro opera instancabile ha sempre incontrato la soddisfazione dei fedeli e dei Terziari, unitamente al plauso dei Superiori Provinciali che, nell’ambito delle loro frequenti visite presso altre parrocchie, spesso citavano la Fraternità di Anzio come modello da seguire. Memori ed orgogliosi di un tale passato, nel rivolgere il nostro doveroso e riconoscente omaggio a quanti ci hanno preceduto, innalziamo la nostra preghiera a S. Francesco perché ci insegni a vedere sempre l'immagine di Cristo nel nostro fratello più bisognoso e sofferente e, soprattutto, perché guidi i nostri passi nell'incerto e difficile cammino verso Cristo, ragione della nostra speranza, fine ultimo e sperato traguardo della nostra esistenza terrena. (Adriano Faccenda)

domenica 3 maggio 2009

Un fatto....per riflettere.


Durante uno dei nostri incontri settimanali in Fraternità, precisamente il 23 marzo 2009, un nostro fratello, Lucio, a cui spettava il compito di illustrare la XVIII ammonizione di San Francesco ( la compassione per il prossimo ), alla fine della sua presentazione, proponeva alla Fraternità il seguente fatto come spunto di riflessione sul nostro modo di pensare e di agire in una determinata situtazione:

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Lucio scrive:

Un fatto:
Ci troviamo in un momento terribile della nostra esistenza a dover decidere sulla vita di altri: è scoppiata la guerra nucleare e la nostra città è minacciata dai bombardamenti. Noi siamo responsabili di un rifugio antiatomico che può contenere solo 6 individui, mentre ci si presentano le seguenti persone:



Laura: 29 anni, infermiera. Ha avuto esperienze di alcolismo in passato. Ha perduto i suoi genitori da poco tempo.
Giovanni: 47 anni, ingegnere. Razzista convinto, ha collaborato con Ceaucescu in Romania per l'edificazione della sua casa.
Clelia: 18 anni, studentessa. Bellissima, a causa del suo aspetto fisico violentata da un gruppo di stupratori. Ora ha l' AIDS.
Gesuina: 84 anni, maestra elementare in pensione. E' stata punto di riferimento per tutto il suo paese per 60 anni.
Ernesto: 12 anni, scolaro. Nato da un rapporto incestuoso da Laura e Giuseppe. Sensibilissimo e di intelligenza mostruosa.
Claudio: 55 anni, sacerdote. Ha chiesto di essere trasferito in una missione all' estero per il suo amore estremo per i poveri.
Daniele: 35 anni, medico. Laureatosi con il massimo dei voti all'Università di Londra. E' di origini ebraiche. Omosessuale.
Ginetta: 37 anni, insegnante universitaria. Sposata con Gilberto, ha sette figli. Appartiene al cammino neo-catecumenale. (Sia il marito che i figli sono all'este­ ro)
Giovanni: 19 anni, operaio. Fidanzato di Clelia, non sa lo malattia di quest'ultima. E' esperto nel confezionare spolette per bombe a mano.
Isidoro: 89 anni, agricoltore. In gambissima nonostante l'età, sa fare innesti favolosi. Nell' ultima analisi ha scoperto di avere un cancro alla prostata.
Susy: 40 anni, prostituta. Ha sviluppato ultimamente una forte dimensione del senso religioso. E' appena tornata da Lourdes.
Mario: 33 anni, muratore. Ha iniziato al bucarsi da qualche anno, ma lui dice che può smettere quando vuole. Comunista da sempre.

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Personaggi variegati, con un loro carettere, un modo di fare e di pensare che possiamo condividere o meno, ma, chi scegliere?......