sabato 26 settembre 2009

Fraternità del pontino al via con le attività sociali

P9201374 Domenica 20 settembre le fraternità di Latina, Terracina, Sabaudia, hanno incontrato le fraternità di Fondi e Gaeta provenienti dalla regione Campania, per partecipare ad un momento comunitario quale è la giornata di apertura dell’anno sociale 2009-2010 delle Fraternità di Latina e provincia che da diversi anni ormai celebrano insieme questo momento. La giornata è stata anche l’occasione per la celebrazione, con l’intervento di P. Roberto Bongianni, OFM, della 4^ giornata per la salvaguardia del creato. Il punto d’incontro è stato presso l’abbazia di San Magno a Fondi.

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L'Abbazia di San Magno è la prima basilica paleocristiana di Fondi. Qui, nel 522 d.C. circa, Sant'Onorato volle fondare, ai fini di perpetuare la memoria del martirio di San Magno, che insieme ad altri 2597 cristiani suggellò col sangue la fede, un complesso monastico comprendente la chiesa, il chiostro, il dormitorio e la mensa per i monaci. Il monastero di San Magno, fu governato fino al 1072 dagli abati ordinari senza alcuna dipendenza, dopodiché fu donato all'Abazia di Monte Cassino da Gerardo, Console di Fondi, dalla moglie Lavinia e il loro figlio Leone.
Nel 1492, con una Bolla Pontificia di Alessandro VI, passò alla congregazione olivetana. Successivamente nel sec. XV fu riedificata da Prospero Colonna. Il corpo di San Magno, in onore del quale era stato eretto il monastero e la chiesa, riposò nella sua cripta fino all'anno 847 circa, quando fu derubato da Platone di Veroli, capo reggente della Campania, il quale lo portò nella sua patria e lo depose nella chiesa di S. Andrea. Qui vi rimase per appena 30 anni, poiché nel 877 con l'invasione della città di Veroli da parte dei Saraceni, il corpo del Santo, fu prelevato e venduto alla Città di Anagni.
Il ruolo dell'Abazia non solo in senso religioso, ma anche economico e sociale è rilevante attraverso i secoli, come pure i saccheggi e le numerose distruzioni opera dei barbari nei tempi antichi e dei francesi che nel 1798 demoliscono alcuni locali del convento dopo averlo saccheggiato per lasciarlo in balia degli "sciacalli" che portano a termine l'opera di spoliamento. Dopo un lunghissimo periodo di abbandono in cui l'Abazia ha raggiunto il massimo del degrado, a causa delle intemperie e dell'uso improprio di cui è stata fatta oggetto (stalla per pecore) è stata danneggiata fin nelle strutture portanti che conservano, tuttavia, l'impressione del suo splendore rinascimentale.
L'Assessorato all'Ambiente, attraverso l'istituzione del Parco Naturale Regionale dei Monti Aurunci, ha attivato un programma di recupero del complesso di San Magno (terreno, monastero, mulino medioevale, antico acquedotto che recava l'acqua dalla sorgente al mulino).

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mercoledì 16 settembre 2009

17 Settembre 1224 - Impressione delle stimmate di San Francesco-

Dalle fonti francescane:
Allorché dimorava nel romitorio, che dal nome del luogo chiamato "Verna", due anni prima della sua morte, ebbe da Dio una visione. Gli apparve un uomo in forma di Serafino, con sei ali, librato sopra di lui, con mani distese e piedi uniti, confitto ad una croce. Due ali si prolungavano sopra il capo, due si dispiegavano per volare e due coprivano tutto il corpo. A quell'apparizione il beato dell'Altissimo si sentì ripieno di una ammirazione infinita, ma non riusciva a capirne il signifacato. Era invaso anche da una viva gioia e sovrabbondante allegrezza per lo sguardo bellissimo e dolce col quale il Serafino lo guardava, di una bellezza unimmaginabile; ma era completamente atterrito nel vederlo confitto in croce nell'acerbo dolore della passione. Si alzò, pre così dire, triste e lieto, poichè gaudio e amerezza si alternavano nel suo spirito. Cercava con ardore di scoprire il senso della visione, e per questo il suo spirito era tutto agitato. Mentre era in questo stato di preoccupazione e di totale incertezza, ecco: nelle sue mani e nei suoi piedi cominciarono a comparire gli stessi segni dei chiodi che aveva appena visto in quel misterioso uomo crocifisso. Le sue mani e i suoi piedi apparvero trafitti nel centro da chiodi, le cui teste erano visibili nel palmo delle mani e sul dorso dei piedi, mentre le punte sporgevano dalla parte opposta. Quei segni poi erano rotondi dalla parte interna delle mani, e allungati nell'esterna, e formavano quasi una escrescenza carnosa, come fosse punta di chiodi ripiegata e ribattuta. Così pure nei piedi erano impressi i segni dei chiodi sporgenti sul resto della carne. Anche il lato destro era trafitto come da un colpo di lancia, con ampia cicatrice, e spesso sanguinava, bagnando di quel sacro sangue la tonaca e le mutande. Ben pochi ebbero la fortuna di vedere la sacra ferita del costato del servo del Signore stimmatizzato mentre egli era in vita.

sabato 12 settembre 2009

Santissimo nome di Maria

Dopo la festa della natività della Vergine, la Chiesa consacra un giorno per onorare il santo nome di Maria per insegnarci attraverso la liturgia e l'insegnamento dei santi, tutto quello che questo nome contiene per noi di ricchezze spirutuali, perchè, come quello di Gesù, lo abbiamo sulle labbra e nel cuore, per incoraggiarci ad invocarlo con fiducia nelle nostre necessità. Più che il ricordo storico della istituzione della festa, ci interessa il significato del nome dato alla Madre di Dio e nostra. Il nome presso i Giudei aveva una importanza grandissima. Sappiamo dalla Scritura che Dio intervenne qualche volta nella designazione del nome da imporre a qualche suo servo. Si può quinid pensare che Dio sia in qualche modo intervenuto, perchè alla Vergine fosse dato il nome richiesto dalla sua grandezza e dignità. Gioacchino ed Anna imposero alla loro bambina il nome di Maria. Riccardo di San Lorenzo dice: Il nome di Maria, dopo il nome di Gesù, sopra tutti gli altri nomi, rinvigorisce di deboli, intenerisce gli induriti, guarisce gli ammalati, dà luce ai ciechi, dona forza a chi ha perso ogni vigore, lo unge per nuovi combattimenti, spezza la schiavitù del demonio.

domenica 6 settembre 2009

Anno francescano 2009-2010

Questi gli incontri per l' anno Francescano 2009/2010 OFS e GI.FRA Diocesano relativi alla fraternità della parrochia "San Francesco d'Assisi" di Latina

20 Settembre 2009 a Fondi: Apertura zonale anno fraterno e celebrazione Giornata per la Salvaguardia del Creato con Ofs, Gi.fra e Araldini

11 Ottobre 2009 : Pellegrinaggio regionale sui luoghi della Beata Angela da Foligno

22 Novembre 2009 Ritiro d’Avvento ad Anzio delle fraternità Ofs e Gi.fra diocesane

21 Marzo 2010 Ritiro di Quaresima a Terracina delle fraternità Ofs e Gi.fra diocesane

28-30 Maggio 2010 Evento francescano nazionale a Padova

20 Giugno chiusura anno fraterno con Ofs, Gi.fra e Araldini

E’ stato proposto dalla gi.fra di cambiare giorno dell’incontro dalle Clarisse: Venerdì anziché martedì; sarà un incontro formativo con catechesi guidata da P .Fabio.