mercoledì 16 settembre 2009

17 Settembre 1224 - Impressione delle stimmate di San Francesco-

Dalle fonti francescane:
Allorché dimorava nel romitorio, che dal nome del luogo chiamato "Verna", due anni prima della sua morte, ebbe da Dio una visione. Gli apparve un uomo in forma di Serafino, con sei ali, librato sopra di lui, con mani distese e piedi uniti, confitto ad una croce. Due ali si prolungavano sopra il capo, due si dispiegavano per volare e due coprivano tutto il corpo. A quell'apparizione il beato dell'Altissimo si sentì ripieno di una ammirazione infinita, ma non riusciva a capirne il signifacato. Era invaso anche da una viva gioia e sovrabbondante allegrezza per lo sguardo bellissimo e dolce col quale il Serafino lo guardava, di una bellezza unimmaginabile; ma era completamente atterrito nel vederlo confitto in croce nell'acerbo dolore della passione. Si alzò, pre così dire, triste e lieto, poichè gaudio e amerezza si alternavano nel suo spirito. Cercava con ardore di scoprire il senso della visione, e per questo il suo spirito era tutto agitato. Mentre era in questo stato di preoccupazione e di totale incertezza, ecco: nelle sue mani e nei suoi piedi cominciarono a comparire gli stessi segni dei chiodi che aveva appena visto in quel misterioso uomo crocifisso. Le sue mani e i suoi piedi apparvero trafitti nel centro da chiodi, le cui teste erano visibili nel palmo delle mani e sul dorso dei piedi, mentre le punte sporgevano dalla parte opposta. Quei segni poi erano rotondi dalla parte interna delle mani, e allungati nell'esterna, e formavano quasi una escrescenza carnosa, come fosse punta di chiodi ripiegata e ribattuta. Così pure nei piedi erano impressi i segni dei chiodi sporgenti sul resto della carne. Anche il lato destro era trafitto come da un colpo di lancia, con ampia cicatrice, e spesso sanguinava, bagnando di quel sacro sangue la tonaca e le mutande. Ben pochi ebbero la fortuna di vedere la sacra ferita del costato del servo del Signore stimmatizzato mentre egli era in vita.

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