mercoledì 19 agosto 2009

Diverse interpretazioni del Segno della Croce



Per vivere con consapevolezza questo splendito segno della nostra fede, approfondiamo alcuni modi di fare il segno della croce.

1) Entrare nel mistero trinitario
Nella croce immanenza e trascendenza, dimensione divina e dimen­sione umana si incontrano e fanno sintesi. La croce è il segno della «discesa divina» (linea verticale) venuta a sanare e consolare la realtà umana della tribolazione e della sofferenza (linea orizzontale).
Il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo si auto-comunicano per salvare l'umanità. Dobbiamo entrare in questo Abbraccio.
In un antico testo così si legge: "il cristiano pone la mano destra sulla fronte dicendo "nel nome del Padre" perché il Padre è il principio di tutta la Divinità; quindi pone la mano destra al di sotto del petto di­cendo "e del Figlio", perché il Figlio, procedendo eternamente dal Pa­dre, è disceso nel tempo nel seno della Vergine. Poi egli porta la sua mano dalla spalla sinistra alla spalla destra dicendo "e dello Spirito Santo", perché lo spirito santo procede per via d'amore ed è come il legame del Padre e del Figlio, procedendo l'uno dall'altro; noi pure spe­riamo di passare dalla sinistra cioè dalle tribolazioni di questo mondo alla destra dell'eterna felicità» (Sacerdotale di Venezia, 1560).
2) Il segno della croce come vitalizzazione "trinitaria"
Presa l'acqua venedetta ci si segna con molta cosapevolezza e con fiducia di essere:
- fortificati con la potenza del Padre
-illuminati con sa sapienza del Figlio
-santificati con la crità dello Spirito Santo.
Si assapora l'azione vitalizzante che la S. Trinità opera.
3) Il segno della croce di "unificazione"

Compiendo il segno della croce possiamo mettere a fuoco le quat­tro dimensioni della relazione: Dio, me stesso, gli altri, il cosmo:

- mano alla fronte: Dio; colgo il Suo primato nella mia vita: polo teologico

- mano al petto: io, prendo contatto con tutte le mie disposizioni e realtà interiori: polo antropologico

- mano alla spalla sinistra: polo sociale; faccio riferimento agli altri e a come mi rapporto con essi

- mano alla spalla destra; polo cosmico; prendo coscienza di come mi situo nella storia e nel mondo.

4) Segno della croce «cosmico»

Mi percepisco come un "piccolo cosmo» e abbraccio l'umanità al Nord-Sud-Est-Ovest rispettivamente toccando la fronte, il petto, la spal­la sinistra e destra.

5) Segno della croce e i quattro movimenti vitali

Abbinando il gesto al respiro posso coscientizzare quattro movimen­ti nel compimento del segno della croce.

-Inspirando: stacco la mano e la porto alla fronte. Movimento di ele­vazione a Dio.

- Espirando: porto la mano dallq fronte al petto. Movimento di inte­riorizzazione del dono del Figlio.

- Inspirando: porto la mano alle due spalle dicendo «e dello Spirito Santo». Cristo alita in me il suo Spirito che, con un movimento di aper­tura, mi awolge tutto nella sua luce e mi rende solidale con tutti.

- Espirando: congiungo le mani al petto e inchinando il capo, dico Amen. È un movimento di abbandono all'azione della Trinità di cui ho invocato i santi nomi.

6) Segno della croce di «guarigione»

Toccando con la mano destra la fronte, il cuore, le spalle, chiedo la purificazione e la guarigione della mia mente, del mio cuore, delle mie forze fisiche, sperimentando così fin d'ora il passaggio dallo stato ter­reno a quello celeste.

7) Segno della croce «respirato»

Inspirando mi riconosco proveniente dall'espiro di Dio e rivivo la mia nascita.

Espirando anticipo la mia morte in cui Dio mi inspirerà, cioè mi at­tirerà a sé.


8) Segno della croce " gestualizzato"

- Pronunciando «nel nome del Padre» elevo le mie braccia e le apro a coppa sopra il capo per divenire totale accoglienza del volere del Padre.

- Pronunciando «nel nome del Figlio» apro le mie braccia a croce e mi dispongo ad accogliere le «croci» come segno di benedizione di­vina per collaborare alla redenzione del mondo

- Pronunciando «e dello Spirito Santo»: congiungo le mani al petto per attingere dallo Spirito Santo tutte le forze necessarie per realizza­re la volontà del Padre e del Figlio.

- Pronunciando «Amen» metto le mani giunte per esprimere il mio pieno abbandono alla vita della Trinità.

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